"Ignoto il nome - folgora il suo spirito - dovunque è l'Italia - con voce di pianto e d'orgoglio - dicono - innumeri madri: - è mio figlio”.
Il treno, partito da Aquileia il 29 Ottobre 1921, la mattina del 2 Novembre entrava nella stazione Termini di Roma. La Salma fu accolta con i massimi onori, portata a spalla da dodici Medaglie d’Oro, fu posta su un carro trainato da sei cavalli bardati a lutto, come ad Aquileia.
In corteo con in testa il Re Soldato Vittorio Emanuele III, il Principe Umberto e il Duca d’Aosta Emanuele Filiberto di Savoia, il Duca Invitto, tra una folla di militari e civili, bandiere e labari, fu trasferita dalla Stazione nella Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, fin da allora Chiesa di Stato.
All’ingresso esterno fu posto un epitaffio composto dal Re Soldato Vittorio Emanuele III “Ignoto il nome - folgora il suo spirito - dovunque è l'Italia - con voce di pianto e d'orgoglio - dicono - innumeri madri: - è mio figlio”.
Il Viaggio si svolse dal 29 Ottobre al 2 Novembre, giorni particolari dal punto di vista della liturgia cattolica, ricorrendo la Commemorazione dei defunti. Come spesso accade nella Storia d’Italia le date sono sempre molte simboliche. L’intenzione era quella di tumulare il Soldato Ignoto all’Altare della Patria, il 4 Novembre, giorno della Vittoria.
Dunque la coincidenza volle che queste date si sovrapponessero, e che gli Italiani onorassero il Soldato, simbolo di tutti i caduti della Grande Guerra, proprio in questi giorni di Commemorazione dei defunti. Il sacrificio degli Italiani era stato immane, e questo spiega la grande partecipazione spontanea di popolo lungo i binari, dove si attendeva per ore il passaggio del sacro feretro.
Una pioggia di fiori e di luce, d’amore e di speranza, fecondò la Patria e rimarginò le ferite ancora vive.
Massimo Fulvio FINUCCI
Clarissa Emilia BAFARO
Vedasi anche https://www.consulpress.eu/ignoto-militi-aquileia-roma/
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