In memoria del Generale C. A. Carlo Alberto Dalla Chiesa (Saluzzo, 27 settembre 1920 – Palermo, 3 settembre 1982).
Il 6 settembre 1982, con una lettera autografa, il Generale Lorenzo Valditara, Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, così rispondeva al mio messaggio di cordoglio per la morte del Gen. C.A. Carlo Alberto dalla Chiesa: “Sensibile alla partecipazione al nostro dolore per la tragica scomparsa del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e della Sua Sposa, ringrazio con viva commozione a nome di tutti i Carabinieri d’Italia”.
Attonito, stentavo a credere la tragica verità. Carlo Alberto dalla Chiesa non era più fra noi. L’uomo, il soldato che aveva servito con lealtà il Regno d’Italia nelle fila del Regio Esercito, presente nella Guerra dì Liberazione (1943/45) per poi continuare il suo impegno prima nell’Esercito italiana e poi nell’Arma dei Carabinieri aveva finito la sua missione di servitore dello Stato, sempre fedele alle Istituzioni ed al giuramento prestato.
Nel corso della sua vita il Gen. Dalla Chiesa combattè il banditismo in Campania ed in Sicilia, fu protagonista della lotta alle Brigate Rosse ed al terrorismo. Comandante della Legione Carabinieri di Palermo diede il meglio di se nella lotta a Cosa Nostra ed alla criminalità organizzata. Per questo nell’aprile 1982 il Governo lo nominò Prefetto di Palermo, dove con maggiore impegno, forte delle esperienze acquisite sul campo, continuò il contrasto a Cosa Nostra, anche lamentando i scarsi mezzi di uomini e mezzi a sua disposizione, senza ottenere una risposta. La Mafia non perdonò il suo impegno per la legalità e il 3 settembre 1982 in un proditorio agguato uccise Lui, la sua consorte Emanuela Setti Carraro e l’agente di Polizia di scorta Domenico Russo.
Il Suo connaturale rispetto per le gerarchie, nei confronti della legge e dell’ordine costituito furono per lui motivo di essere fedele servitore dello Stato. Insignito della massima onorificenza: “Grande Ufficiale dell’Ordine Miliare d’Italia”, decorato di una M.O.V.C. di una Medaglia d’Argento al Valor Militare e di altre decorazioni, tra e quali vantava anche quella di Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia.
Nella ricorrenza del suo assassinio, lo ricordiamo agli Italiani cui sta a cuore il destino della Patria nostra.
Giovanni RUZZIER