L'editoriale del mese di maggio MMXXI.
“Salvini va a giudizio per avere difeso l’Italia” - “Salvini in croce”: una miriade di titoli dedicati ad un politico che ha fatto il suo mestiere con il consenso dell’allora Presidente del Consiglio Conte e dei ministri che facevano parte di quell’ esecutivo.
Su questo è stato artatamente creato un atteggiamento giustizialista, prima ancora che garantista, determinato a mettere le manette ad un ex funzionario dello Stato, qual era l’allora ministro dell'Interno, solo e soltanto per cancellare, se possibile, la sua presenza nel Parlamento nazionale e con esso recare nocumento alla Lega che, oggi, rappresenta la forza politica più seguita dal popolo italiano.
Non ci si venga a dire che questa decisione non sia stata dettata da un preciso scopo politico. Non ci si venga a dire che ancora una volta la Magistratura abbia agito in piena coscienza e libertà (vedasi il caso "Palamara").
Ci perdoni il Presidente della Repubblica, On. Sergio Mattarella, al quale chiediamo: quali provvedimenti ha posto in essere per sanare la mala giustizia, a cominciare dalle correnti presenti in seno al Consiglio Superiore della Magistratura, di cui è il Presidente?
Salvini va a processo, mentre continuano gli sbarchi di disgraziati, senza arte né parte, e spesso delinquenti dei quali i Paesi di origine sono ben contenti di farne a meno. Altri ancora sono portatori del Covid-19 nelle sue varianti. Molti di questi poveracci saranno abbandonati a loro stessi, perché non siamo nelle condizioni di dare loro un lavoro ed una casa (quelle sfitte sono, eventualmente, appannaggio dei Centri Sociali con l’appoggio ed il sostegno di LEU e PD, quelle dell’INPS sono riservate a politici e amici con affitti da incubo, cioè pressoché nulli!) e diverranno facile preda della delinquenza mafiosa e non.
Salvini va a processo! Ci domandiamo e gli domandiamo come possa restare ancora in questo pseudo Governo di “unità” nazionale, al fianco di personaggi come Di Maio, Franceschini, Speranza!
Di fronte ad una Giustizia, che a nostro avviso, nel rispetto di una grande, larga, importante, credibile attività di Magistrati, presenta lacune e comportamenti che ledono la plausibilità dell’azione giurisdizionale, è giunta l’ora di dire: "Basta!".
I Governi che si sono succeduti nell’immediato dopoguerra hanno consentito ad una sinistra, a quei tempi in auge (avevamo il partito comunista più efficiente del mondo occidentale) di occupare, nella più grande tranquillità, nell’indifferenza di democristiani, liberali, socialdemocratici e repubblicani, i gangli vitali della nostra Patria: scuola, università, giustizia e sanità.
Da allora il bello ed il cattivo tempo lo hanno fatto e continuano a farlo i “trinariciuti” di guareschiana memoria, ecco perché ci tengono sotto bastone, negandoci il diritto di andare a votare: perché sanno che il giorno in cui il popolo italiano prenderà in mano la matita copiativa, per loro sarà la fine.
Rimini, I maggio 2021
Giovanni RUZZIER
Immagine del titolo: Cambon, Glauci - "Odio che sei midollo / della vendetta e lievito del sanue", G. d'Annunzio, da L'eroe - Biblioteca Panizzi (comune.re.it)