ITALIA O MORTE

Cento anni fa Gabriele D'Annunzio e i suoi Legionari entravano a Fiume. 

Il loro desiderio era di completare il processo risorgimentale acquisendo il Quarnaro e la Dalmazia, contro le decisioni dell'iniqua conferenza di Versailles. Oggi come allora, le banche tedesche dominavano al posto degli stati sovrani, il meticciato veniva propugnato per garantire il potere nelle mani delle oligarchie finanziarie internazionali. I confini venivano manipolati in base agli interessi oligarchici. D'Annunzio ci ricorda due cose. L'una è che esiste una parte di Italia che tanto ha sofferto per esserla, ma che ora è completamente negletta ancora in tacito lutto, dopo l'ennesimo sacrifizio. L'altra è che gli Italiani devono rialzare la testa e spezzare le catene straniere che opprimono la Patria. 

Oggi, la comparsa di una bandiera del Regno d'Italia per l'azione di un gruppo di italiani deve commuoverci ed inorgoglirci. Dobbiamo riscoprire il senso del sacrificio, riunirci "a coorte" e ricordare il motto del Vate: MEMENTO AUDERE SEMPER.


Paolo RICCIARDI