L’ITALIA RESISTE (PER ORA). MA QUANDO ARRIVANO I NOSTRI?

L'editoriale del mese di aprile MMXX.


L'Italia, l'Europa, l'intero Mondo stanno vivendo un dramma di portata senza pari dall'ultimo grande conflitto. Dopo il flagello ideologico dei totalitarismi novecenteschi, una nuova pandemia colpisce l'umanità.

Lasciando perdere le dietrologie più o meno plausibili, l'attuale difficile situazione dovuta al piccolo ma micidiale SARS-CoV-2 ha tutte le caratteristiche di una guerra destinata a sovvertire gli assetti politico-sociali che, inevitabilmente, non saranno più gli stessi. Nel bene e nel male, gran parte di ciò che abbiamo conosciuto fino ad ora cesserà di esistere o si modificherà.

Abbiamo il triste spettacolo di un’ europa delle banche, egoista e miope, che vigliaccamente ricatta l’Italia e le altre nazioni mediterranee. Se l’Italia chiederà di farsi salvare dall’Europa attraverso quell’aiuto condizionale che si chiama MES (“Meccanismo Europeo di Stabilità”) si farà irrimediabilmente commissariare; l’Europa impone delle condizioni: “ti presto soldi ma poi dovrai fare come dico io”. Ma l’emergenza coronavirus non è un problema solo italiano, sebbene l’Italia sia una delle Nazioni più colpite al mondo; il problema è planetario, quindi anche europeo; il continente europeo è totalmente coinvolto: pertanto, se facessimo parte di una vera Europa dei Popoli, saremmo in grado di inventare uno strumento, un’obbligazione, un prestito di tutta la comunità europea per i paesi che hanno più bisogno.

Abbiamo una classe dirigente incapace e nociva, sgangherata ed arrogante nei suoi privilegi. In ambito di politica sanitaria, abbiamo potuto osservare confusione e leggerezze intollerabili che sarà bene approfondire una volta passata la tempesta. Molti nodi sono venuti al pettine: un Sistema Sanitario Nazionale fortemente regionalizzato, con la mancanza di una linea di comando ben precisa fra governo e regioni. Medici, infermieri ed operatori mandati al fronte senza armi…

Ad ogni modo, noi, come Circolo “Dante Alighieri”, abbiamo fatto ciò che doveva essere fatto. In piena burrasca, abbiamo mantenuto la barra dritta e con tutta l’apprensione per la tragedia che ha colpito la nostra Nazione, non abbiamo dimenticato di portare avanti il nostro compito, direi pure la nostra missione, che condividiamo con gli amici del Club Reale Italiano: testimoniare l’Idea per la quale ci battiamo da sempre, sia in tempi di pace che di guerra.

Nel mese di marzo, con il grande contributo di Giovanni Ruzzier ed Alberto Urizio, di Gianluigi Chiaserotti, di Federico Giacomini, di Aldo Mola, e poi ancora di Alessio Benassi, Federico Catani, Gianluca Riguzzi, Filippo Del Monte, Claudio Susmel, abbiamo celebrato il sacrificio degli italiani in tempo di pandemia, il grido di dolore della nostra amata Patria, abbiamo commentato gli eventi di attualità, senza per questo dimenticare gli anniversari più significativi che costituiscono la nostra memoria e quindi la nostra identità (come direbbe S.S. Papa Giovanni Paolo II): il 200° anniversario della nascita del Padre della nostra Patria (in onore del quale avevamo organizzato un convegno per la fine del mese che per ovvi motivi è stato rinviato), le grandi ed eroiche persone di Papa Pio XII e del Duca Amedeo d’Aosta, il genetliaco del piccolo Umberto Principe di Piemonte, le Idi di marzo, la morte del nostro amato Re Umberto II; abbiamo celebrato due feste importanti della cristianità come S. Giuseppe e l’Annunciazione. E poi ancora la proclamazione del Regno d’Italia, il “DanteDì”, l’eccidio di Malga Bala, il carabiniere Francesco Gentile.

In particolare, due letture magistrali hanno impreziosito il nostro sito: quella del Prof. Morganti sul concetto dantesco di Impero e quella del prof. Torriero sulla Monarchia quale garante dell’Identità e della Libertà dei Popoli. Passato e presente, per poter costruire il futuro.

Purtroppo, una voce che avremmo voluto sentire di più e più concretamente è quella dei “nostri”, Amedeo ed Aimone, i legittimi eredi del IV sovrano d’Italia. Ci sono stati i due bellissimi messaggi del Principe Amedeo, ma poi niente più. Avremmo bisogno di una loro presenza costante, incessante, concreta. Gli italiani non si rassegnano alla crisi di valori ed al vuoto istituzionale del presente ma guardano con fiducia a chi ha sulle spalle una grande tradizione e pertanto, può guardare al futuro con fermezza. Ma se la speranza rimane non corrisposta, alla fine si deteriora e finisce nell’oblìo, permettendo che la repubblica continui a stuprare l’Italia e che taluni mortifichino il profondo significato della Monarchia confondendolo con un reality show…

Abbiamo tutti un compito, un alto dovere, ciascuno al proprio posto. Per questo dobbiamo collaborare per la sua realizzazione. Ci prepariamo quindi a trascorrere il mese di aprile, con nuovi anniversari da ricordare, nuove riflessioni, nuovi traguardi da raggiungere. Che siano di buon auspicio due ricorrenze romane (la festa dedicata alla Bellezza–Venere ed il Natale di Roma) e soprattutto, la Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo. W l’Italia!


Giovanni FLAMMA