Statue distrutte o imbrattate da ignoranti senza arte ne parte. Poche condanne, tante le prese di distanza con i dovuti se. In che mondo viviamo?
LA STORIA VISTA AL PRESENTE MAI CON GLI OCCHI DEL PASSATO
Vedo, leggo e ascolto con infinita tristezza i figli dell’ignoranza e della negazione della propria storia. Riscriverla a proprio uso e consumo non è un vezzo solo di noi italiani, ma si sta diffondendo come il Corona Virus, un po’ in tutto il mondo. Scopriamo così che nei salotti radical chic, in USA come in altre nazioni, i suoi habitué, lasciata la Jaguar nel garage dell’elegante quartiere dove risiedono e tolti gli accessori alla moda, si uniscono gioiosamente agli emarginati della città per abbattere o imbrattare una statua.
In questa tendenza, a mio avviso demenziale, frutto anche di un’avvelenata informazione, a farne le spese sono state anche le figure di Cristoforo Colombo, il grande giornalista Indro Montanelli, i Re Vittorio Emanuele II e Umberto I, per opera, ripeto, d’ignoranti della storia patria. Non è così che si onora la memoria di George Floyde. Ci vuole ben altro. Bisognerebbe isolare le parti più estremiste, cercando un gesto che tolga qualsiasi alibi a chi sfrutta queste situazioni per fare la spesa gratis. Più facile a dire che a fare!
Tuttavia, forse pochi sanno che un segno del genere fu fatto dal grande cantante Elvis Presley, nato a Tupelo, Mississippi, stato che aderì alla confederazione. Orbene, in un grande concerto dal vivo nel 1972, riuscì a mettere insieme tre canzoni in un unico brano, dal titolo An American Trilogy. Due simboli dell’America della guerra civile: ovvero, Dixie’s Land (Dixie), inno degli Stati del Sud e John Brown Body canto di battaglia delle truppe del Nord, oltre al brano All My Trials, legato all’african-spiritual americano. Quindi, condanniamo fermamente l’atteggiamento razzista di poliziotti che non hanno capito il loro compito, però, evitiamo inginocchiamenti a uso e consumo propagandistico per strappare un ascolto in più. Si va in chiesa, ci s’inginocchia e si eleva una preghiera!
Chiudo con un saluto affettuoso a Shirley Temple, perché se hanno ritirato l’opera cinematografica Via col vento (10 oscar), m’immagino cosa possa succedere al suo film La piccola ribelle. Comunque, se la pellicola sarà distrutta, sarà in buona compagnia. Sono tanti i film con riferimento alla guerra civile americana, da Nascita di una nazione del 1915, fino ai giorni nostri. Alcuni buoni, altri meno. Fra i primi vale la pena di citare Gettysburg del 1993: ottima ricostruzione della battaglia decisiva della Guerra Civile Americana, in cui è esaltato l’eroismo di entrambe le parti. Potranno abbattere tutte le statue d’America, ma l’eroica Pickett's Charge è nella storia. Storia con l’esse maiuscola. Tutto il resto e noia.
22 giugno 2020
Massimo NARDI
Foto di copertina: Statua di Cristoforo Colombo imbrattata dai BLM a Boston, da https://www.ruggeromarino-cristoforocolombo.com/notizie/40-vergognosa-la-campagna-contro-statue-e-giorno-dedicati-a-colombo/168-imbrattato-di-sangue-cristoforo-colombo-a-boston-perche.html