Niccolò Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 – Firenze, 21 giugno 1527), storico, diplomatico e filosofo, segretario della seconda cancelleria della Repubblica fiorentina dal 1498 al 1512.
NICCOLO' MACHIAVELLI
Il 3 maggio del 1469 nacque il fiorentino Niccolò Machiavelli, storico, diplomatico e filosofo, segretario della seconda cancelleria della Repubblica fiorentina dal 1498 al 1512 (fino al ritorno dei Medici).
Su di lui, hanno scritto in moltissimi ed autorevolissimi per cui mi limiterò ad alcune e veloci "pillole".
Ad esempio, la teoria dell’equilibrio di potenza risale al Rinascimento italiano, dove un accettabile livello di pace e stabilità fu raggiunto attraverso un equilibrio di forza tra i diversi Stati della penisola, incluso quello della Chiesa con a capo il Pontefice.
Il Principe di Machiavelli, riflette la consapevolezza dell’autore fiorentino che questo sarebbe stato un nuovo modello della politica nazionale e internazionale. In tale periodo della storia italiana, le osservazioni critiche di Machiavelli circa il conflitto tra etica e politica divennero il fondamento degli studi politologici. Nel modello di Machiavelli lo Stato opera secondo regole non necessariamente affini ai precetti morali e religiosi.
Specie da quando il modello statuale europeo ha preso ad espandersi oltre i confini del Vecchio Continente, le intuizioni di Machiavelli si sono combinate con la nozione hobbesiana dello Stato come Leviatano che assicura pace e sicurezza entro i propri confini. Tuttavia, data l’assenza di un governo mondiale, nel sistema internazionale, domina la reciproca diffidenza tra gli Stati, che preservano la pace attraverso la forza armata, magari in coalizione se troppo deboli per agire da soli.
Il suo pensiero ha un peso fortissimo negli studi sull’organizzazione politica e giuridica.
Con la sua scienza politica, Machiavelli è stato il primo a teorizzare l’emancipazione dell’uomo dalle influenze di elementi soprannaturali; egli affianca alla Fortuna (o provvidenza), che regge le cose umane, l'idea di uomo creatore della storia grazie al suo spirito e alla sua intelligenza. Al posto della cosiddetta morale, che Machiavelli vede come un insieme di regole astratte, spesso disattese dagli esseri umani, egli auspica una serie di regole della pratica politica quotidiana, che esulano dalla morale, in particolar modo da quella religiosa (che ai tempi in cui Machiavelli scriveva era la principale morale di riferimento, essendo ancora lontano il tempo della morale laica).
Sempre attuale Machiavelli uno degli autori di riferimento per gli studenti d relazioni internazionali per comprendere i pensieri e modelli del realismo, del neorealismo, dell’idealismo e del costruttivismo, per analizzare l'equilibrio di potenza che ha caratterizzato per molti aspetti l’evoluzione del sistema internazionale.
In conclusione, la citazione o attribuzione imprecisa costituisce un peccato veniale privo di conseguenze, ma non vale per la frase ripetuta troppo, e spesso a sproposito de "il fine giustifica i mezzi".
Il concetto che esprime ha probabilmente origini antiche e lo si ritrova, ad esempio, nelle Heroides di Ovidio "exitus acta probat".
Affermazione riferita nell’opinione comune a Niccolò Machiavelli, che non trova però riscontro, né nel Principe, né in altre opere dell’autore e mai egli applicò alla propria vita la massima opportunistica che gli viene attribuita. L’avesse fatto, sarebbe potuto diventare ricco. Rimase invece sempre povero, malgrado la sua lunga attività in ambito diplomatico e politico.
Gianluca RIGUZZI