Un grido di sfida contro questa Europa delle banche. Noi vogliamo l'Europa dei Popoli!
Quello che sto per scrivere, probabilmente, non a tutti piacerà. Personalmente, odio QUESTA Europa. Ecco, cominciamo da questa mia affermazione “tranchant”!
Nel corso della mia vita, longeva, ho avuto modo di vivere, come tutti quelli della mia generazione (1934), fatti e misfatti che hanno contrassegnato la Storia del nostro disastrato Stivale.
Senza tediarvi parlando di eventi ormai passati alla Storia, spesso stravolti dai “vincitori”, finita la seconda Guerra Mondiale, noi Italiani ci siamo trovati nella necessità di rimboccarci le maniche per ricostruire quanto la guerra aveva distrutto, non solo materialmente. Era imperiosa la necessità di ritrovare l’orgoglio dell’appartenenza ad una Nazione che NULLA aveva da rimproverarsi se, causa madornali errori dei propri governanti, aveva subito di tutto e di più.
L’avvento di questa MALNATA Repubblica, come io la definisco da tempo, ha partorito un insieme di “nuovi” uomini di governo (che oggi rimpiango, anche se non li ho mai sostenuti) che hanno consentito, anche grazie all’aiuto americano, di ritornare a testa alta nel consesso della Nazioni occidentali e non.
Ricostruita l’Italia, chi non ricorda il boom economico degli anni ’50(!), occorreva trovare in ambito europeo una importante, necessaria collaborazione economico-industriale per dare forza al vecchio Continente, per arrivare al raggiungimento di importanti risultati in tutti i campi e quindi per contrastare la supremazia, non solo politica, ma sopratutto economica delle grandi Potenze, guardinghe tra loro con la “guerra fredda” allora in atto.
Il 25 marzo 1953 nacque la CECA (Comunità Economica del carbone e dell’acciaio), il primo passo per una visione, la più ampia possibile, di una Europa unita, dove gli Stati aderenti mantenevano la propria sovranità nazionale nel rispetto e nella condivisione dei Valori irrinunciabili della propria identità storico-culturale.
Alcide De Gasperi, Jean Monnet, Robert Schuman, Paul Henri Spaak, Konrad Adenauer, Altiero Spinelli, tanto per citare i “padri fondatori” di quella che avrebbe dovuto essere l’ Europa unita.
L’E.U. vede la luce formalmente con il Trattato di Mastricht il 1° novembre 1993 e con il Trattato di Lisbona del 2007. Nel 2002 arrivò l’euro quale moneta unica, ma non tutti gli Stati membri la accettarono.
Ovviamente, una entità statuale come l’Unione Europea aveva bisogno di una Carta dei diritti fondamentali che interpretasse questa nuova “nazione sovranazionale” (perdonate il bisticcio di parole) e desse a tutti i suoi cittadini le garanzie previste in un qualsiasi stato democratico.
La Carta entrò in vigore il 1°dicembre 2009 e, da subito, si notò una grave lacuna. Infatti, non si faceva menzione alcuna sulle origine giudaiche-cristiane che hanno caratterizzato la Storia e la cultura non solo delle nostre genti.
Il Parlamento Europeo è qualcosa di anormale in quanto chiamato a operare, legiferare a Strasburgo, quando non a Bruxelles, quando non in Lussemburgo, con spese altissime.
Questo “governo sovranazionale” ha creato una burocrazia che nulla ha da invidiare a quella di casa nostra con costi altissimi, che tutti i cittadini europei sono tenuti a pagare, per mantenere una schiera di politici, finanzieri, banchieri e lobbisti, oltre a tutto l’apparato di gestione del potere. Già questo sarebbe sufficiente a bocciare QUESTA Europa.
Nel corso degli anni il Parlamento Europeo si è cimentato in leggi assurde, ridicole, imponendo agli Stati membri l’osservanza di leggi inappropriate e non sempre applicabili a tutti gli Stati membri, in quanto diversi per storia, usi e costumi, tradizioni, economia, capacità industriale, religione.
Ve lo ricordate? Il pisello doveva avere una certa circonferenza, la banana doveva avere una certa curvatura, la vongola doveva avere una certa grandezza e, adesso, arriva la notizia che ha dato il via libera agli insetti a tavola e, udite, udite: vogliono imporci il vino annacquato! Dicono per il bene della nostra salute! Un progetto ”green” consigliato dai dietologi e della immancabile svedesina Greta.
Questa è una ideologia che ci vuole omologare tutti, privandoci della nostra tradizione, della nostra identità, della nostra individualità. Questa Europa chiaramente vuole affossare, ancora una volta, le Nazioni del Mediterraneo: Italia, Spagna, Francia, Portogallo.
Io da buon “Istriano” (esule da Pirano) bevo il vino a pranzo ed a cena e, alla faccia di questi demagoghi di turno, non sono intenzionato a rinunciare a tale esercizio che ho ereditato dai miei nonni e dai miei genitori e che fa parte integrante della tradizione di casa mia.
Ecco, cari Amici, anche questo mi fa odiare QUESTA Europa, che se ne infischia di tutelare i suoi naturali confini, contribuendo con la sua totale assenza sul piano internazionale alla migrazione clandestina, accettando che imbarcazioni battenti bandiere di Stati europei, definite ONG, possano impunemente violare i nostri confini nazionali che sono poi quelli di questa sgangherata Unione europea, incapace di darsi una politica estera comune, un esercito comune, una giustizia civile, penale e del lavoro uguale per tutti, una Europa dove tutti i cittadini siano tutelati da una sanità efficiente, con la ferma volontà di rivedere e ridurre drasticamente la grande massa di tecnocrati. Il Generale De Gaulle interpretava questa realtà come “l’Europa delle Patrie”. Non è stato e non è così!
Concludendo, a mio avviso, rimanendo in QUESTA Europa non avremo molto da guadagnare, fermo restando che lascio ben volentieri gli insetti alla Presidente Ursula von der Leyen, mentre sarò felicissimo di bere un buon bicchiere di Sangiovese non alla salute dell’Europa, ma alla mia Italia!
Rimini, 8 maggio 2021
Giovanni RUZZIER
Immagine del titolo: da https://lindro.it/covid-19-non-illudiamoci-non-andra-tutto-bene-nelleuropa-dei-miopi-egoisti/