L'editoriale del mese di maggio MMXX.
Dal momento che, in questo isolamento di massa, la storia di ognuno di noi è diventata storia di tutti, mi sia consentita una nota personale. Con una certa frenesia, a tampone negativo, accolgo l’epilogo della mia quarantena, mentre, finalmente, SARS-CoV-2 muore nel mio corpo: esco velocemente di casa, entro nella mia automobile ed accelero in strada, sfrecciando con piglio futurista tra la fioritura primaverile di alberi ormai profumati, la promessa incipiente dell’azzurro di maggio ed il rischio di essere multato dal solerte statalismo repubblicano... Viaggio nel mio risveglio di primavera, accolto da colori nuovi, mentre canto con Battiato: “Sentimenti occulti tra noi / Mi innamorai / Seguendo i ritmi del cuore / E mi svegliai in primavera”.
Tutto sembra risolversi, i contagi ed i ricoveri appaiono in diminuzione, le terapie intensive iniziano a respirare: tanti problemi, che davamo per insolubili, si stanno ora dileguando dinanzi all’inesauribile volontà italiana. In questo clima di dittatura da “terrore sanitario”, mentre i politicastri inutili ed arroganti restano volentieri in ostaggio di virologi televisivi, novelli giacobini issano la bandiera della loro supponenza massificante. I recenti “eroi” tramontano velocemente sotto il piombo della retorica ruffiana di politica e giornali, rischiando processi giudiziari e fucilazioni mediatiche. Eppure, dinanzi al cuore italico, silenzioso, tenace, disciplinato, pulsante di solidarietà e capace di costruire ospedali in tempi record, ogni penoso vizio italico si scioglie come neve al sole.
Tuttavia, al netto delle qualità del nostro popolo, tanti, troppi quesiti rimangono ed andranno affrontati a tempo debito. Politica, etica, stampa, giustizia, sanità, scienza, religione. Tante domande restano aperte e chiedono una risposta: pertanto, al momento della ricostruzione, noi monarchici dovremo essere pronti a dare il nostro contributo.
Unica nota dolente: i “nostri” non sono ancora arrivati… ma tant’è.
Per ora, ci basta proseguire nel nostro piccolo ma importante lavoro: avanguardia della Tradizione, custodi della Memoria e fedeli al nostro Futuro, guardiamo con fiducia il volto dei nostri figli nel quale scorgiamo il domani della nostra Nazione.
Gli amici ed i simpatizzanti che ci seguono, sanno che nelle nostre rubriche troveranno sempre amor di patria, attualità, storia e proposte per l’avvenire. Tanti sono i collaboratori che danno lustro alla nostra attività e che ringraziamo di cuore.
Stiamo entrando nel mese di maggio, mese mariano, fresco, pulito, candido come il Sacro Manto della Vergine. Un maggio radioso, che splende nel ricordo di migliaia italiani, militari e civili, che hanno versato il loro sangue per costruire quello che siamo stati ieri, che rischiamo di non essere più oggi e che dovremo tornare ad essere domani: figli di un’Italia che non si arrende, che lotta con tutte le sue forze e che con la sua grandezza placa il vaniloquio dei soliti piccoli omuncoli anti-nazionali.
Il nostro augurio, cari amici, simpatizzanti e lettori occasionali, è che ognuno di voi condivida con noi questa avventura nel cuore della Patria, che ognuno di voi intraprenda con noi questo viaggio nel suo risveglio di primavera, accolto da colori nuovi, mentre canta con Battiato: “Sentimenti occulti tra noi / Mi innamorai / Seguendo i ritmi del cuore / E mi svegliai in primavera”.
Giovanni FLAMMA