L’anno 2020 è stato molto difficile per la Monarchia Spagnola, la quale ha dovuto affrontare la crisi prima sanitaria e poi economica legata al Coronavirus e le insidie del Governo più a sinistra dal ritorno della democrazia. Tuttavia, l’operato dei Reali in questo anno difficile è stato però premiato dai sondaggi. Oggi la Monarchia è un problema solo per lo 0,3% della popolazione e secondo un sondaggio pubblicato il 5 gennaio, alla vigilia della Pascua Militar, se si tenesse un referendum Monarchia-repubblica, la Corona otterrebbe il 57,7% dei voti contro il 37% della repubblica. Ad agosto il risultato era 48% Monarchia contro 38% repubblica.
L’anno 2020 è stato molto difficile per la Monarchia Spagnola, la quale ha dovuto affrontare la crisi prima sanitaria e poi economica legata al Coronavirus e le insidie del Governo più a sinistra dal ritorno della democrazia. L’8 gennaio si è spenta l’Infanta Pilar, sorella maggiore di Juan Carlos, un lutto che ha anticipato i grandi problemi della Casa Reale. Sono infatti venuti alla luce presunti illeciti finanziari del Re Emerito e dopo la notizia dell’avvio da parte della Procura dell'Anticorruzione di un'indagine su presunti 100 milioni di euro che Juan Carlos avrebbe ricevuto su un conto svizzero per conto di una fondazione panamense dalla Monarchia saudita, il povero Felipe VI è stato costretto a prendere le distanze dal padre. Ha annunciato così di rinunciare ad ereditare qualsiasi "attività, investimento o struttura finanziaria la cui origine, caratteristiche o finalità potrebbe non essere conforme alla legalità o ai criteri di rettitudine ed integrità che regolano la sua attività istituzionale e privata". Il Re ha inoltre privato il padre della sua rendita annuale, pari ad Euro 194.232. Ma queste azioni non sono state sufficienti per una parte della popolazione e così durante il discorso del Sovrano la sera del 18 marzo, diverse persone hanno protestato dai balconi sbattendo pentole ed oggetti rumorosi. Questa protesta era stata organizzata proprio da Podemos e dagli altri partiti indipendentisti.
Il Re e la Regina a causa delle restrizioni per frenare la pandemia non si sono più potuti muovere dalla loro residenza, il complesso della Zarzuela, ma Felipe ha comunque voluto visitare il nuovo ospedale allestito a Madrid per curare i malati di Covid ed insieme alla moglie, grazie alle videochiamate, si è sempre tenuto in contatto con la popolazione, con gli ospedali del Paese e con i responsabili e gli attori dei diversi settori economici.
Terminate le restrizioni, durante l’estate Felipe e Letizia hanno effettuato un grande tour della Nazione e sono sempre stati acclamati dalla popolazione, che al contrario di quanto affermano telegiornali e giornali italiani, è sempre legata alla Corona. Gli unici problemi si sono verificati in Catalogna, dove gli indipendentisti, fomentati dall’Esecutivo che governa quella regione, hanno cercato di impedire la visita dei Sovrani al Monastero di Poblet, nella Provincia di Tarragona, reputata per essere una delle più tranquille tra quelle catalane.
Questa tregua è stata turbata da un altro fatto: ad agosto Juan Carlos, travolto dalle inchieste giudiziarie per evasione fiscale e corruzione e dalle dichiarazioni della sua ex amante Corinna Larsen, ha deciso di lasciare il Paese per rifugiarsi ad Abu Dhabi.
L’operato dei Reali in questo anno difficile è stato però premiato dai sondaggi. Oggi la Monarchia è un problema solo per lo 0,3% della popolazione e secondo un sondaggio pubblicato il 5 gennaio, alla vigilia della Pascua Militar, se si tenesse un referendum Monarchia-repubblica, la Corona otterrebbe il 57,7% dei voti contro il 37% della repubblica. Ad agosto il risultato era 48% Monarchia contro 38% repubblica.
A dicembre, La Sexta ha pubblicato il suo barometro realizzato da Invymark, che mostrava un'analoga ondata di sostegno al Re. Secondo i suoi dati, in caso di referendum, il 54,3% sosterrebbe la Monarchia, il 30,3% la repubblica e il 14,2% non voterebbe. Lo stesso sondaggio realizzato nel mese di settembre vedeva prevalere la repubblica con il 43,8% contro il 34,3% della Monarchia. Oggi tutti i sondaggi mostrano la preferenza degli spagnoli per la Corona. Il membro della Famiglia Reale più popolare rimane la Regina Sofia, seguita dal Re e dalla Regina Letizia. Grandi sono le aspettative per la Principessa Ereditaria Leonor: il 72,9% degli spagnoli ha una percezione molto buona o buona dell’Infanta.
La Regina Letizia è stata la consorte Reale europea con la più grande attività pubblica di fronte alla pandemia.
Il discorso natalizio di Felipe VI è stato seguito da 10.760.000 spettatori, ottenendo uno share medio del 71%. Il Sovrano ha guadagnato ben 3.223.000 spettatori in più rispetto al 2019.
Oggi solamente il Podemos, partito fermo all’11-12% e la Sinistra Repubblicana, ferma al 2% vorrebbero una repubblica, mentre gli altri partiti, quello Socialista compreso, sono per il mantenimento della Monarchia. Juan Carlos, nonostante i suoi scandali e le sue scappatelle amorose, rimane il “padre della democrazia spagnola” e la storia saprà dargli un equo giudizio. Anche Winston Churchill perse le elezioni nel 1945, all’indomani della vittoria nella Seconda Guerra Mondiale, per poi essere rieletto Primo Ministro nel 1951 ed essere ricordato da tutti come un grande statista.
Un referendum Monarchia-Repubblica sarebbe fattibile?
La Costituzione Spagnola è una costituzione rigida e la sua modifica richiede un procedimento aggravato per determinati Titoli; tra questi quello Preliminare, dove viene affermato che “la forma politica dello Stato spagnolo è la Monarchia parlamentare” ed il Titolo II, che regola il funzionamento della Corona. Per organizzare un referendum sulla forma istituzionale servirebbe l’approvazione della consultazione in Parlamento con una maggioranza dei 2/3, lo scioglimento dell’Assemblea, nuove elezioni ed un nuovo voto parlamentare con una maggioranza dei 2/3. Una procedura molto difficile da attuare, considerato che i partiti di destra sono favorevoli alla Monarchia e che i partiti di sinistra, anche se uniti, è poco probabile che riescano ad ottenere per due volte consecutive i 2/3 dei seggi in Parlamento. Considerato poi il fatto che anche in caso di consultazione, vincerebbe la Monarchia, è quasi certo che Leonor salirà al trono.
Andrea CARNINO