Riguzzi ricorda, con affetto e con un pizzico di nostalgia commossa, il pittore Walter Masotti.
A Cesenatico, percorrendo via Fiorentini, si arriva nella piazzetta delle Erbe dove giganteggia il “murale” della veduta del porto canale, dipinto da Walter Masotti (Faenza 1925-Cesenatico 1997), nel 1975.
Si tratta di un’opera imponente che oltre a confermare le notevoli doti grafiche e pittoriche dell’autore rappresenta un gesto di profondo affetto per la Città che lo ha accolto e nella quale ha trascorso la sua vita.
Ricordo Masotti molto bene, da bambino, nelle estati dai nonni, quando con altri ragazzini, ci fermavamo con le nostre biciclettine ed entravano nella sua piccola bottega di pittore. Era altissimo, barba lunga, nera ed incolta ed occhiali, il nostro amico Gigante Buono; assomigliava tantissimo al cantante dei Nomadi, Daolio che nei sabato sera, e solo in quei giorni (durante la settimana il coprifuoco scattava dopo Carosello!), guardavamo ed ascoltavamo nelle tv in bianco e nero esibirsi, nelle tante trasmissioni musicali di allora...
Sempre disponibile e gentile con tutti noi, ci spiegava le "mescolanze" dei colori e le tracce che disegnava sulle tele, che, man mano prendevano forma e vivacità grazie alla sua artistica maestria, nel tratto e nell'uso dei colori ad olio.
Masotti, arrivò a Cesenatico molto giovane dopo aver iniziato a dipingere a Bologna, poi in Francia, a Parigi, Montpellier e per un periodo più lungo in Camargue. S' integrò rapidamente con l’ambiente del porto leonardesco diventando un protagonista della vita del borgo marinaro. Amava la pesca e si spostava con quella che per noi rappresentava una bicicletta bizzarra. Davanti aveva creato un portapacchi nel quale ordinatamente inseriva la scatola con i colori e pennelli di diversa grandezza e misteriose e variopinte boccettine. Aggiungeva una tela e la tavolozza su cui "impastava" i suoi colori. Nel portapacchi posteriore invece 2 o 3 canne da pesca e cesto con gli ami e l'immancabile sacchetto delle esche. Sembrava che avesse una bicicletta con le antenne!
A metà dei nostri indimenticabili pomeriggi, quasi alla fine del molo, dove noi "lazzaroni" gareggiavamo nei tuffi, spesso lo trovavamo a dipingere con a fianco una o due canne intente ad accalappiare lo sfortunato pesce di turno.
Ritornando al murale, che 45 anni fa realizzò donandolo alla sua Città adottiva, Il porto canale dipinto, rappresentato con grande realismo e in una perfetta prospettiva, mostra le sue architetture e tutta la vivacità umana che ruota attorno ad esso.
In primo piano sono ripresi i pescatori sulla barca, raccolti in prossimità delle casse di pesce mentre due di loro stanno preparando la “rustida” e un terzo regge la cima del secchio buttato in acqua per poi lavare il ponte.
A seguire una lunga fila di pescherecci ormeggiati su entrambe le banchine del canale e sullo sfondo il profilo della chiesa di San Giacomo e del suo campanile.
ll MURALE, ha fatto il giro del mondo.
La FAO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, ha infatti scelto questo dipinto, simbolo del borgo di pescatori, per la copertina di un cofanetto dal titolo 'Seafood in Europe'. Il cofanetto contiene 4 cd, con all'interno le descrizioni di 900 specie ittiche presenti sui mercati europei e specie provenienti da altri continenti.
Noi, ragazzini di allora, conserveremo sempre il ricordo dell' amico Gigante, il nostro primo maestro di disegno.
Ciao Walter.
Gianluca RIGUZZI