"Pran pron": il pranzo è pronto, annuncia il maggiordomo di casa Salina nel Gattopardo. Apriamo questa originale rubrica curata dal Dott. Federico Giacomini, riflettendo sul "cibo sociale" del Conte Thompson di Rumford.
È per me un piacere autentico collaborare con il Circolo monarchico "Dante Alighieri", di cui mi onoro di far parte.
Nel panorama degli innovatori sociali che seppero apportare concreti benefici alle classi povere va certamente ricordato Sir Benjamin Thompson Conte di Rumford, “gigante e protagonista” annoverato tra i padri del lavoro sociale.
E’ degna di nota la sua opera e i suoi contributi vanno dall’ingegneristica alla gastronomia sociale e aristocratica, tutto ciò a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo.
Nato il 26 marzo 1753 nel Massachussets fu nobilitato da Re Giorgio III, successivamente con regio permesso si mise a servizio del Principe Carlo Teodoro di Baviera divenendo Ministro degli Interni: proprio negli ambiti propri di questa carica il Conte Thompson si distinse per ecletticità e poliedrismo. Già nel suo periodo inglese in ambito sociale è ricordato come “l’uomo che tolse il fumo dalle case di Londra”, progettando un camino che per la particolarità delle sue pareti trapezioidali convogliava il calore al centro delle stanze e il fumo rapidamente nella canna fumaria.
Nel suo periodo bavarese continuò attività ingegneristico-gastronomiche e sociali che gli fecero meritare un posto nella storia dell’assistenza alle classi popolari (tanto da essere annoverato nel testo del prof. Bruno Bortoli “I giganti del lavoro sociale”) creando comunità per l’assistenza ai poveri e strutture sociali di protezione per le classi disagiate.
Quelli che ancora a tutt’oggi non è improprio definire “meriti di gastronomia sociale” sono le sue pubblicazioni quali il saggio II “Sul cibo; e in particolare sul nutrire i poveri”, e il saggio X “Sulla costruzione del focolare da cucina e degli utensili da cucina, insieme con commenti e osservazioni riguardanti vari processi di cucina e proposte per migliorare questa utile arte”.
Oltre alle pubblicazioni al Conte va il merito di aver progettato il primo forno per la cottura a bassa temperatura e a basso consumo energetico. Sfruttando i suoi studi uniti all’esperienza sul campo notò come la temperatura di ebollizione dell’acqua varia a seconda dell’altitudine, applicando principi di termodinamica il risultato delle cotture nel suo forno erano carni particolarmente gustose, succulente e cotte in maniera più che sostenibile; gli stessi principi furono adottati nella progettazione di un forno per l’essicazione delle patate.
Tra le sue numerose opere a favore delle classi popolari ve n’è una, la più umile e quella che lo rese celebre, che tanto successo riscosse all’epoca: l’invenzione della “zuppa dei poveri”, una particolare minestra corposa (a base di orzo, patate, piselli secchi e aceto di birra) che dalle classi popolari affascinò le classi aristocratiche tanto che all’epoca compariva in numerosi menù soprannominata “Zuppa di Rumford” (Rumfordsuppe).
Il Conte paragonando gli apporti calorici di diversi cibi notò che per preparare una buona zuppa non occorreva usare la carne, la sua ricetta utilizzava esclusivamente ingredienti poveri ed era servita nelle mense dei quartieri popolari di Monaco (Au) e poteva essere riprodotta privatamente dalle casalinghe bavaresi.
Federico GIACOMINI
Sociologo · Assistente sociale, Associazione Sociologi Italiani · Ordine degli Assistenti Sociali · Società per la Storia del Servizio Sociale · Provveditore AIGS Laboratorio studi e ricerche Sociologia dell'alimentazione
Articolo pubblicato sulla rivista Taccuini Gastrosofici (già Taccuini Storici), Perugia, 2015
_B. Bortoli, I giganti del lavoro sociale, Grandi donne (e grandi uomini) nella storia del Welfare, Erickson, Gardolo (TN), 2006, ISBN 88-7946-856-1